ANDARE PER ACQUE
Percorsi alla scoperta dei luoghi d'acqua
BOLOGNA CITTA' D'ACQUA
Apparentemente questo enunciato suona singolare: Bologna non ha un fiume che l’attraversi e non presenta un sistema visibile di canalizzazioni né di numerose fontane. Così per chi vi passa, ma anche per chi vi risiede, è città che non mostra acqua corrente, ma solo strade d’infiniti portici e saldi legami con la pianura e le incombenti colline.
Il pieghevole illustrato si prefigge di dimostrare il contrario, ovvero che nell’area urbana bolognese rimangono testimonianze numerose di un sistema idraulico artificiale che nel passato ne connotò l’immagine e che, soprattutto, favorì lo sviluppo delle industrie, in particolare quella per la lavorazione della seta, mentre consentiva traffici e trasporti mediante una navigazione allacciata al corso del Po, e da qui a Venezia e alle terre d’oltremare.
Oltre a ciò Bologna possiede un acquedotto romano scavato nelle colline che, come 2000 anni fa, porta l’acqua del torrente Setta in città; e restano ancora affascinanti manufatti che servirono per alimentare le fontane di piazza.
Si propone quindi la segnalazione di tutti i luoghi notevoli, sia in area urbana che metropolitana, ove ancora l’acqua incanalata si vede e si apprezzano edifici legati alla regolazione e al suo sfruttamento energetico. La dimensione spaziale prescelta dal pieghevole è quella che asseconda lo sviluppo della rete idrica artificiale derivata dal fiume Reno e dal torrente Savena, passante per la città e defluente alla pianura sino a Bentivoglio, secondo una misura adattabile anche alla bicicletta, per un viaggio realmente regolato sull’andare dell’acqua. Un invito alla riscoperta disegnato su di un’apposita cartografia descrittiva, costruita alla maniera antica, in cui le vignette imitative del vero mirano a sollecitare curiosità e una visita, su percorsi spesso lontani, anche mentalmente, dalle vie che percorriamo tutti i giorni.
[...] Infine è un necessario richiamo a come questa connotazione idraulica bolognese sia in totale sintonia con la vicenda secolare dei centri urbani lungo l’asse della via Emilia, che ha visto la realizzazione di derivazioni d’acqua dai fiumi discendenti dall’Appennino, sia per navigare verso il Po sia per lo sviluppo di diffuse attività artigianali e industriali. [...]
Ezio Raimondi
Presidente onorario dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna
